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I minerali a base di rame che hanno fatto i verdi e gli azzurri della tavolozza dei pittori per secoli, soffrivano e soffrono di una certa instabilità ben nota ai restauratori e come per trasposizione questa mutevolezza ha dato al verde un'aura di inaffidabilità, quasi di inganno. Anche oggi dove tutto ci viene venduto per "green"... diffidiamo quasi di questo colore.
Eppure il verde è il colore per antonomasia della natura e rimaniamo affascinati dalle varie tonalità che osserviamo in un paesaggio agrario o boschivo ben conservato.
La sua etimologia (viridis) ci rivela il legame stretto tra la virilità (vir) e la linfa vitale che scorre nelle piante.
Come altri colori anche qui vale la doppia simbologia: il verde della rigenerazione ma anche quello della degenarazione e del repellente (verde la strega di Oz e verdi i marziani...), il verde della sorte e dell'azzardo (verdi le banconote, verdi i tavoli da gioco) e il verde della speranza. Ma anche il verde della calma, dell'equilibrio del sè e del controllo del proprio io, quasi in contrapposizione all'instabilità chimica dei verdi artificiali.
Puoi ottenere il verde mescolando Indaco e Reseda. Prima tingi con indaco e poi con reseda, non il contrario!